Linee guida per le discussioni nelle assemblee zonali

Linee guida per la discussione nelle assemblee zonali

Lo Statuto Sociale viene aggiornato puntualmente ad ogni tornata congressuale. Ciò nonostante è oggetto di continue critiche che lo definiscono superato, antidemocratico e rigido. Condividete questo giudizio? In caso affermativo indicare massimo tre modifiche di carattere sostanziale.
 
La nostra associazione è apartitica. Ciò non di meno i dirigenti associativi, in occasione di elezioni amministrative e politiche, hanno diritto a candidarsi. In caso di elezione ritenete che debbano sospendersi dalla carica o possono mantenerla?

Il contributo del Centro Nazionale del Libro Parlato, a causa della perdita del potere di acquisto, a prescindere dai tagli, risulta assolutamente inadeguato a finanziare l’attuale struttura. Il Consiglio Nazionale ha deliberato di ridurre il numero dei centri anche in considerazione del fatto che l’informatica consente alle sezioni, tecnologicamente più attrezzate, di prelevare i libri dal sito web e darli ai soci su CD.
Condividete questa scelta? Se sì, qual è il numero minimo dei centri da mantenere? Se no, per quale motivo?

Il Consiglio Nazionale nell’intento di avvicinare il servizio ai soci, di coinvolgere i dirigenti locali nelle vendite e di proseguire nello spostamento del baricentro della politica associativa dal centro alla periferia, ha deliberato di affidare la gestione del Centro Nazionale Tiflotecnico ai Consigli Regionali nella prospettiva, anche, di ricevere contributi dall’Ente Regione, riservando al Centro Nazionale Tiflotecnico un ruolo di ricerca e sperimentazione delle nuove tecnologie con particolare attenzione alla mobilità
Condividete questa scelta? Se sì, quali iniziative devono essere assunte per renderla concreta? Se no, per quale motivo?
 
5 Ritenete sia importante il ruolo rivestito da comitati e commissioni tecniche, che si configurano quali fucine di idee, di strategie e proposte e che dovrebbero costituire un vero e proprio sostegno all’operato dei consigli? Che vada riconsiderato il peso di detti gruppi di lavoro e che debbano avere maggior peso nelle decisioni degli organi ufficiali e soprattutto essere costituiti da persone più competenti rispetto al presente? siete favorevoli all’inserimento all’interno dei gruppi di lavoro anche di persone vedenti?
 
La comunicazione con i soci all’associazione avviene oggi tramite riviste sonore, in braille e a carattere ingranditi e sempre più con modalità on line. Ritenete che occorra mantenere le riviste anche se le notizie arrivano in tempi più lunghi o eliminarle potenziando la comunicazione via internet?

Reputate necessario seguire brevi corsi di aggiornamento o formazione su argomenti quali:
come mutano i compiti associativi;
come si va modificando il ruolo degli enti locali;
come si accede oggi ai contributi pubblici e privati;
nozioni su: il bilancio, lo statuto, i relativi regolamenti, significato politico ed economico dei documenti che annualmente le ONLUS debbono elaborare;
modalità di comunicazione più efficaci e corrette da adoperarsi ora nelle relazioni interne, ora in quelle esterne;
altro, specificare.
 
La partecipazione attiva e la democrazia hanno sempre costituito il fiore all’occhiello della nostra associazione. Abbiamo istituzionalizzato l’assemblea dei quadri dirigenti, previsto nell’attività programmatica alcune assemblee on line ed altrettante riunioni dei presidenti regionali. Ritenete che occorra fare di più? Se sì, che cosa?
Inoltre, come valutate il grado di partecipazione dei soci ciechi ed ipovedenti alle attività ed alla politica della nostra associazione?

Altro principio ispiratore della nostra politica associativa è rappresentato dalla trasparenza. Abbiamo tenuto riunioni del Consiglio Nazionale sempre aperte a tutti e spesso trasmesse on line. Abbiamo organizzato dibattiti sugli argomenti essenziali della vita associativa, pubblicato i bilanci sul nostro sito, adottato il modello di organizzazione gestione e controllo a livello nazionale e locale. Ritenete che occorra fare di più? Se sì, in che modo?
Ritenete, inoltre, che la comunicazione istituzionale (circolari, incontri informativi e formativi on line, etc.) debba essere ulteriormente potenziata? Se sì, con quali strumenti.

In presenza della crisi economica ormai in atto da alcuni anni, è stato sempre più difficile ottenere contributi di funzionamento e finanziamenti di progetti. Per rimediare a tale difficoltà abbiamo promosso convenzioni con le Regioni, le Province ed i Comuni. Probabilmente non basta. Ritenete che occorra costituire gruppi di lavoro a livello nazionale e regionale che promuovano sponsorizzazioni o progetti? In caso affermativo, sono sufficienti le nostre risorse umane o bisogna ricorrere ad agenzie specializzate?

La diminuzione dei soci è un fenomeno che colpisce da tempo la nostra organizzazione. Ritenete che si possa rimediare facendosi finanziare dagli enti locali indagini conoscitive sulla realtà dei ciechi e degli ipovedenti del territorio?
Ritenete, inoltre, che per aumentare la nostra rappresentanza sia utile promuovere l’associazione degli amici dell’Unione costituita da vedenti? Se sì, quali iniziative è necessario adottare?

Il tentativo di superare i contrasti tra la nostra Unione e le altre associazione dei ciechi non hanno dato i risultati sperati. Ritenete che occorra rinunciare o immaginare altre forme di aggregazione di tipo federativo, senza rinunciare naturalmente alla leadership?

La costituzione della FAND, dopo molti anni di attività, non ha raggiunto il suo obiettivo principale: la capacità di rappresentare, in modo armonico, tutte le sue componenti. Ritenete che occorra insistere o rinunciare a vantaggio della tutela delle nostre specificità?
Altrettanto fallimentari i rapporti fra FAND e FISH. Ritenete che il tempo possa creare condizioni più favorevoli?
 
Preso atto delle difficoltà del momento, abbiamo deciso di rinunciare a rivendicazioni di tipo monetario (aumento delle pensioni e delle indennità di accompagnamento), privilegiando rivendicazioni di tipo politico a vantaggio del servizio civile volontario e dell’equiparazione delle nostre attività a quelle del patronato. Ritenete giusta questa scelta?

In presenza di una sempre minore disponibilità dei giovani del servizio civile ritenete importante rilanciare l’U.N.I.Vo.C.? In che modo, con quali strumenti ed iniziative?
Inoltre, come si possono prevenire i contrasti che spesso, troppo spesso, si verificano tra l’Unione e l’U.N.I.Vo.C.?
 
16. Promuovere l’equilibrio della rappresentanza all’interno dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti significa, tra le altre cose, condividere i principi della: proporzionalità, differenza, utilità, parità, da intendersi quest’ultima quale diritto umano. Indicate almeno due iniziative volte a concretizzare detto equilibrio.

La nostra Associazione, dopo il XXI Congresso Nazionale, è divenuta Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti. Ritenete che si presti sufficiente attenzione alle esigenze ed istanze degli ipovedenti? In caso di risposta negativa, individuate ed indicate tre iniziative da condividere e realizzare sul territorio.

Come valutate i risultati della politica del sodalizio in favore dei giovani? cosa pensate del coinvolgimento degli stessi nelle attività e nella politica associativa? reputate che vi sia ancora una tendenza ad ostacolare l’ingresso di questo gruppo all’interno dei consigli regionali e provinciali? Avete da proporre eventuali iniziative finalizzate ad incentivare e favorire l’avvicinamento dei giovani al nostro sodalizio
 
Aldila’ delle tematiche suggerite, coloro che lo desiderano possono liberamente suggerire due argomenti da trattare nell’assemblea quadri di giugno.