L’Unione italiana ciechi chiede anche l’attivazione di un rilevatore per i pullman e un bancomat sonoro

Dal Messaggero Veneto di lunedì 27 febbraio 2006

Semafori acustici utili, ma pochi

Servirebbero pure in largo San Giovanni e vicino alla stazione dei treni

PORDENONE.
Tre semafori acustici installati e la pavimentazione tattilo-plantare in alcuni percorsi urbani: la sezione di Pordenone dell’Unione italiana ciechi ringrazia. «I nuovi semafori acustici in piazza Duca d’Aosta, piazza Risorgimento, all’incrocio nei pressi della casa dello studente sono molto utili – sottolinea il responsabile per la mobilità dell’Uic, Tullio Frau – e ringraziamo il Comune di Pordenone.
Sarebbe importante installarne in largo San Giovanni, di fronte al collegio Don Bosco. Un’altra zona ancora da regolare è la stazione ferroviaria». Stazione dei treni quasi “off limits” per chi non vede: il sistema a raggi infrarossi, attivato diversi anni fa, è inutilizzato e non risolve il problema dell’orientamento. «Un sistema-guida che sta cadendo a pezzi – indica Frau -. Contestiamo la soluzione tecnologica a raggi infrarossi applicata nelle aree interne o esterne agli edifici pubblici,
perché è difficile trovare la direzione giusta e ha costi esorbitanti. Molto meglio un semaforo acustico e percorsi tattilo-plantari. Per esempio, il sistema installato a Trieste nel percorso naturalistico di Basovizza è inutilizzato, dopo un investimento di 650 mila euro. A Pordenone, adottiamo altre soluzioni». La città vivibile, per circa 250 non vedenti del Pordenonese, è senza barriere architettoniche e con mezzi pubblici a misura di disabile. «Collaboriamo con gli enti locali per superare i disagi della mobilità e un ostacolo forte è l’individuazione dei pullman – precisa Tullio Frau -. La proposta presentata all’amministrazione provinciale è di installare un sistema satellitare di “paline parlanti”, che comunicano l’esatta posizione dei mezzi pubblici nelle fermate dei bus. Speriamo di raggiungere l’obiettivo entro il 2006». In cantiere, l’idea di uno sportello bancomat in città, accessibile ai non vedenti con un sistema sonoro. «Non ci sono costi aggiuntivi per l’istituto di credito – precisa
> Frau -. L’importante è, poi, l’uso reale del servizio innovativo: per
> esempio, l’Enel ha sospeso l’invio della bolletta in “braille” perché poco richiesta». L’assemblea provinciale dell’Uic si terrà l’8 aprile, alla casa dello studente di Pordenone.

(c.b.)

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