Messaggero Veneto – 9 ottobre 2016, domenica
Pienone alla cena di solidarietà a Visinale: raccolti fondi per il progetto. L’amministrazione comunale assicura un’azione
L’unione dei ciechi e degli ipovedenti chiama, la gente risponde in massa.
Pienone, l’altra sera, a Visinale di Pasiano, per la cena di solidarietà a favore della sezione di Pordenone della onlus, evento organizzato in collaborazione con l’Unione nazionale italiana volontari pro ciechi, sezione del Friuli occidentale.
A illustrare le finalità dell’associazione ha provveduto la presidente Daniela Floriduz: “Una grande attenzione viene riservata ai soggetti affetti da pluriminorazioni, ovvero non solo ciechi, ma anche, per esempio, con ritardi mentali o sordi.
Si tratta di soggetti meno fortunati, più difficilmente collocabili lavorativamente, meno autonomi.
E quando la famiglia viene a mancare restano soli con necessità di supporto”. Ecco che l’associazione “cerca di affiancarli con personale specializzato che li impegna in attività diurne come la lavorazione della ceramica, ginnastica, lettura, passeggiate”. Vi è poi l’integrazione scolastica “per la quale forniamo educatori e assistenti specializzati per la minorazione visiva: seguono una decina di bambini”. La sezione pordenonese dell’Unione, inoltre, ha attivato la biblioteca del libro parlato Marcello Mecchia: “Registra testi di studio e di svago – prosegue la presidente – e promuove iniziative come gli incontri con gli autori e la presentazione di libri”. La raccolta fondi dell’altra sera, inoltre, era finalizzata all’attivazione di due progetti, uno nazionale e uno locale.
Nello specifico, col primo “speriamo di andare verso l’educatore specializzato, tiflopedagogista, perché un cieco non può essere seguito da personale generico”. Sul fronte locale l’associazione sta monitorando, assieme al Comune di Pordenone, le barriere architettoniche.
Giovedì i vertici della onlus si sono incontrati con gli assessori Cristina Amirante ed Emanuele Loperfido: “Ci consulteranno – hanno assicurato gli amministratori – prima di dare esecuzione a lavori a noi dedicati.
Contestualmente – prosegue Daniela Floriduz – cercheremo di limitare i danni provocati dalle rotonde in centro”. I manufatti costituiscono un grosso ostacolo all’abbattimento delle barriere architettoniche, oltre che una situazione di pericolosità per le persone. “Crediamo sia opportuna l’installazione – auspica la presidente dell’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti, sezione di Pordenone – di semafori che rendano sicuro l’attraversamento della strada per i pedoni”. Presidente e organizzatori della onlus hanno espresso soddisfazione per il successo della serata, volta proprio a raccogliere fondi a favore di questi progetti.
Il sodalizio – che conta oltre 200 soci – proseguirà anche nelle attività “istituzionali” di patronato e assistenza ai soci. (e.l.)